GIOVEDì 31 AGOSTO 2023 ore 21.00
OSIMO
TEATRINO ISTITUTO CAMPANA
VIA POMPEIANA, 5
Dibattito sul tema “Amore Criminale – Storie di Femminicidio”.
Partecipano: Emma d’Aquino e Matilde d’Errico, rispettivamente conduttrice ed autrice della medesima trasmissione di Rai3
Moderano: Caterina Cantori (Tv Centro Marche) e Luca Falcetta (Giornalista).
"Amore criminale" è il programma in onda, da Quindici anni, ogni giovedì su Rai 3 in prima serata. Dall’edizione 2022, la conduzione è a cura di Emma D’Aquino, giornalista del Tg1. Al centro del programma drammatiche storie di donne vittime di femminicidio e della violenza maschile, nella maggior parte dei casi esplosa tra le mura domestiche. In ogni puntata di Amore criminale si racconta un femminicidio. Ogni episodio è dedicato alla storia di una donna uccisa dal proprio partner o ex-partner. Le storie sono narrate attraverso interviste ai protagonisti della vicenda (le famiglie delle vittime, gli amici, i colleghi di lavoro, le forze dell'ordine, i magistrati, gli avvocati, i periti), ricostruzioni di fiction e materiale documentaristico. A tenere le fila del racconto sono gli interventi della conduttrice che funge da voce narrante riepilogando la vicenda e fornendo ulteriori dettagli.
Emma D’Aquino, Giornalista e conduttrice televisiva, inizia la carriera in radio, nel 1996 entra nella trasmissione Porta a Porta come inviata in servizi di rilievo come le Torri Gemelle di New York. Seguono altre esperienze al Tg2 e su Tv7. Nel 2003 conduce il telegiornale del TG1 delle 13.30 e poi delle 20, poi conduce la trasmissione “Palermo chiama Italia”. Dal 2022, appunto, guida il programma Amore Criminale. Nel 2019 pubblica il libro “Ancora un giro di Chiave. Nino Marano. Una vita tra le sbarre”.
Matilde d’Errico, è un’autrice televisiva, giornalista, e scrittrice; nel suo curriculum anche un workshop in tecniche narrative presso la Scuola Holden di Alessandro Baricco e diversi studi sulla dipendenza affettiva, ha collaborato con l’università di Siena e che è molto attiva come free-lance per case di produzione e network televisivi. Come autrice televisiva, insieme a Maurizio Iannelli ha creato la trasmissione Amore criminale in onda dal 2007 su Rai 3. È tra i fondatori della Bastoggi Docu&Fiction e dal maggio 2016 è autrice e regista di Frontiere, il programma con Franco Di Mare. Matilde D’Errico .Nel 2014 pubblica per Einaudi L’amore criminale, un libro che racconta tutto quello che ha visto e sentito dalle donne conosciute durante le sue indagini, dagli uomini che ha avvicinato e dalle loro paure e devastazioni. Un tomo che ci ci aiuta ad accostarci al fenomeno, purtroppo in crescita, della violenza sulle donne, che le sta molto a cuore. Nel 2008 Matilde D’Errico ha infatti cominciato a far emergere il dramma della violenza sulle donne nella trasmissione televisiva Amore criminale, poi diventata anche una docu-fiction. Nel 2017, poi, il passaggio naturale da autrice a conduttrice di Sopravvissute. Infine nel 2019 è al timone di Io Scrivo, in onda su Rai 3.
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Sarà possibile seguirci in diretta dalle pagine Facebook:
- "Festival Giornalismo Inchiesta delle Marche - Gianni Rossetti"
- "Festival Giornalismo Inchiesta delle Marche - Gianni Rossetti"
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Settantacinque. Sono state settantacinque le donne uccise in Italia tra gennaio ed agosto 2023. Una strage che spesso si consuma tra le mura domestiche. Se n’è parlato durante la prima serata della 12esima edizione del Festival del Giornalismo d’Inchiesta delle Marche “Gianni Rossetti” - organizzato dal circolo culturale JU-TER Club Osimo in collaborazione con il circolo +76. A salire sul palco del teatrino dell’Istituto Campana di Osimo è stata la giornalista Emma D’Aquino, volto storico della cronaca nazionale e dal 2022 alla guida di Amore criminale, il format di Rai3 dedicato alla violenza di genere. Intervistata dal direttore artistico del Festival, il giornalista de La Stampa Giacomo Galeazzi, e dalla collega di Tv Centro Marche Caterina Cantori, D’Aquino ha portato ad Osimo l’esperienza accumulata in anni di esperienza sul campo. «La gelosia non è mai sintomo d’amore ma di debolezza» ha esordito nel raccontare l’esperienza sul set della trasmissione di Rai3. Storie di omicidi ma anche di violenza, fisica e psicologica. Storie tutte diverse tra loro, è vero, ma anche in un certo qual modo simili. «Il copione è molto spesso simile - ha raccontato D’Aquino - perché il femminicidio nasce dall’errata concezione del rapporto che viviamo». « E noi donne spesso contribuiamo, scambiando per amore ciò che non è altro che possesso» ha continuato la cronista. Un pericolo del quale capita di non accorgersi o di farlo quando è ormai troppo tardi. «Non andate mai all’ultimo appuntamento» è il monito lanciato da D’Aquino, perché «chi ha deciso d’uccidere, ucciderà». Allora «l’unica possibilità è mettere le donne nella condizione di denunciare». Farlo senza il timore di essere giudicate, abbandonate da chi invece dovrebbe proteggerle. Ci sono tanti modi per aiutarle a trovare il coraggio di denunciare e la tv può giocare un ruolo chiave. «Amore criminale nasce con da un progetto preciso. Dare degli strumenti a chi ci segue per capire in che tipo di relazione ci troviamo, capire che tipo di persona ho di fronte» ha spiegato D’Aquino del programma da lei condotto. Sentire insomma altre storie per trovarne di simili alla propria, capendo che magari c’è qualcosa che non va. Piccoli o grandi dettagli che non vanno mai sottovalutati. Tanto da chi denuncia, quanto da chi - poi - la denuncia la raccoglie. «Non bisogna sottovalutare - rilancia la giornalista - perché se non hai sottovalutato, non hai fatto torto a nessuno se quella minaccia non era poi così grave. Alla fine non è successo nulla. Altrimenti le donne saranno sempre più sole». Cruciale è anche il ruolo della scuola, come dimostrano i più recenti casi di cronaca. «Bisogna insegnare ai ragazzi il rispetto reciproco. È la scuola quel luogo in cui i bambini imparano a non sopraffare, che con la violenza non si ottiene. Che non è il modo di approcciarsi ai compagni» ha concluso Emma D’Aquino. Ad affiancare la giornalista sul palco, anche l’analista forense Luca Russo, che ha portato in platea la sua esperienza ventennale al fianco di investigatori e magistrati. Con lui si è parlato di social network e nuove tecnologie, scoprendo come e quanto esse possano essere non solo una risorsa per gli inquirenti ma anche l’arma attraverso cui le violenze vengono perpetrate - come nel caso del revenge porn. A conclusione della serata, ad Emma D’Aquino è andato il premio “Giornalisti in prima linea” ed è stata sempre la cronista a ritirare un ulteriore riconoscimento assegnato a Matilde D’Errico, ideatrice di Amore Criminale, che a causa di problemi famigliari non ha potuto presenziare all’evento osimano
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