Immigrazione: dalla dittatura delle emozioni all'accoglienza sostenibile

IL Circolo culturale + 76 e Juter club vi invitano alla conferenza dibattito:

"IMMIGRAZIONE: DALLA DITTATURA DELLE EMOZIONI ALL' ACCOGLIENZA SOSTENIBILE"

RELATORI:
GIAN MICALESSIN, giornalista del quotidiano "Il Giornale" , esperto di politica del medio Oriente
Mons. DON VINICIO ALBANESI Comunità di Capodarco
Suor RITA PIMPINICCHI Centro Accoglienza
MARIA RITA SERPILLI esperta in materia di cittadinanza
Vi aspettiamo Venerdì 23 alle ore 21.15 ad Osimo presso il Chiostro di San Francesco.
Moderatori della serata Luca Falcetta e Valeria Dentamaro. 

“Mentre il presidente francese Hollande si riempiva la bocca della solidarietà, annunciando (dopo anni in cui tutti facevano a gara nel campionato dei finti sordi) che "Italia e Grecia non sarebbero più state lasciate sole", la Spagna e il Marocco chiudevano le porte in faccia ai migranti africani, dirottandoli de facto verso l'Italia”.

Lo ha annunciato una decina di giorni fa un'analisi del quotidiano iberico El Mundo poi riportata su Il Giornale, di Alessandro Sallusti. Proprio la firma di punta del quotidiano fondato da Indro Montanelli, Gian Micalessin, sarà ospite del convegno “Immigrazione: dalla dittatura delle emozioni all’accoglienza sostenibile”, in programma venerdì 23 ottobre, alle ore 21.15, presso la sala convegni del santuario di San Giuseppe da Copertino.
Promosso dai circoli culturali +76 e Ju-ter Club il convegno intende affrontare il delicato tema dell’accoglienza che di fatto sta dividendo in due gli italiani: da una parte chi intende aiutare gli immigrati a casa loro, dall’altra chi, prendendo spunto proprio dalle parole di papa Francesco, intende aprire le proprie braccia a chi scappa da paesi martoriati dalla guerra e soprattutto dalla fame.

Tra i relatori parteciperà mons. Vinicio Albanesi, tra i fondatori, nonché presidente, della Comunità di Capodarco, suor Rita Pimpinicchi, del centro di accoglienza di Osimo e la dott.ssa Maria Rita Serpilli, esperta in cittadinanza. Quella che sta vivendo l’Italia ed alcuni paese europei è una grave emergenza umanitaria per cui diventa necessaria un'efficace azione di contrasto alle organizzazioni criminali transazionali che lucrano sul bisogno di migrare di intere moltitudini umane, mettendone in pericolo la vita.

La situazione in Libia, le violenze sui migranti da parte di uomini armati, la minaccia alle forze di soccorso da parte di organizzazioni che potrebbero avere anche matrice terroristica pongono nuove e preoccupanti sfide. Il sistema di accoglienza non solo in Italia, ma anche nell’est Europa è in grave sofferenza, senza tralasciare le condizioni in cui vivono centinaia di migliaia di persone nei campi profughi in Turchia.

Le dittature in paesi come Libia, Tunisia e Iraq negli anni passati hanno limitato il flusso migratorio dall’Africa e dal medio oriente, ora però che non ci sono più, con l’Isis che avanza, la situazione è quanto mai disperata. Al di là degli aspetti politici il convegno intende concentrarsi su come poter accogliere gli immigrati e se sia, alla luce del grande numero di profughi sbarcato in Italia nel 2015, possibile offrire un’accoglienza sostenibile.

E poi che differenza c’è tra gli stessi immigrati? Chi davvero può essere considerato rifugiato politico e chi invece emigra per cercare una condizione economica migliore? L’immigrazione, dopo la bolla finanziaria del 2006, sarà il colpo finale inferto ad un’Europa sempre più divisa, dove sono ritornati i confini come negli anni ottanta? A queste domande e ad altre ancora intende rispondere il convegno.















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