Un'edizione straordinaria del Festival del Giornalismo d'Inchiesta delle Marche

di Monia Orazi
Si è appena chiuso il sipario su un'edizione straordinaria del Festival del Giornalismo d'Inchiesta delle Marche, che per il quarto anno consecutivo centra l'obiettivo di generare dibattito pubblico, intorno a temi quali le infiltrazioni mafiose nella società, il ruolo della stampa come “controllore” del potere, i punti critici del rapporto tra politica, economia ed organizzazioni criminali. Nella tradizione del Festival, giunto alla quarta edizione, grandi nomi hanno attirato un pubblico eterogeneo, fatto non soltanto di giornalisti ed addetti ai lavori, ma anche di tantissimi giovani e cittadini desiderosi di conoscere dalla viva voce dei protagonisti, i retroscena e gli aneddoti dei più grandi fatti di cronaca che di recente hanno riempito pagine di giornali e trasmissioni televisive. 
Il tema scelto dal direttore artistico Gianni Rossetti, ex presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche e direttore della scuola di giornalismo di Urbino, “Legalità e coscienza civica” ha portato nelle Marche testimoni di primo piano nella lotta alla corruzione ed alla criminalità. L'anteprima ad Offagna, lo scorso 20 settembre, ha messo sotto i riflettori il tema del femminicidio, con la testimonianza di Mauro Valentini, che ha presentato il volume “40 Passi, storia dell'omicidio di Antonella Di Veroli”, la donna trovata morta il 12 aprile del 1994, dentro l'armadio di casa sua, a Roma, il cui delitto è tuttora rimasto senza colpevoli. Un corso sul datajournalism a Camerano ha aperto gli appuntamenti del Festival dal 23 al 26 settembre. A salire in cattedra Andrea Nelson Mauro (fondatore di Dataninja e vincitore dei Data Journalism Awards e dell’European Press Prize) e Gianluca De Martino, caporedattore della stessa testata, introdotti da Gianni Rossetti (Ex presidente Ordine dei giornalisti delle Marche e direttore della Scuola di giornalismo di Urbino) e Dario Gattafoni (presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche). Nel cuore del Festival, ad Osimo Marco Lillo (Il Fatto Quotidiano) e Lirio Abbate (L'Espresso), i due giornalisti che hanno ricevuto il premio Inchiesta 2015, hanno raccontato alcuni retroscena dell'inchiesta Mafia Capitale, approfondita nel loro libro “I Re di Roma”. La serata seguente, nel cinema Torquis di Filottrano Giancarlo Caselli, il superprocuratore, ha ripercorso decenni di vita, la lotta al terrorismo degli Anni 70, il processo Andreotti, la mancata nomina a procuratore capo antimafia, con la fiera indipendenza di un magistrato in prima linea, nel combattere le più grandi organizzazioni criminali. Gran finale a Castelfidardo con il direttore del Tg 4 Mario Giordano che ha raccontato le malefatte dei "Pescecani", dal titolo del suo ultimo libro, che si sono arricchiti alle spalle dei molti italiani costretti a tirare la cinghia. Gli incontri rganizzati dallo Ju-Ter Club Osimo e dal Circolo +76 di Osimo, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti delle Marche e il patrocinio del Consiglio nazionale, dei Comuni coinvolti, Riviera del Conero e Consiglio Regionale. Grande soddisfazione è stata espressa da tutti gli organizzatori ed i volontari per la grande affluenza di pubblico e gli interventi dei prestigiosi ospiti, molto apprezzati dai presenti, la sfida per il prossimo anno è quella di proporre un'edizione che possa sempre di più coinvolgere il pubblico e le città marchigiane.

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