Gian Carlo Caselli il 25 settembre a Filottrano

GIAN CARLO CASELLI
VENERDÌ 25 SETTEMBRE 2015 ore 21.15
FILOTTRANO
CINEMA TEATRO TORQUIS LARGO MATTEOTTI (Traversa di Corso del Popolo) 
Gian Carlo Caselli, un grande magistrato che per decenni ha combattuto in prima linea la criminalità organizzata.
Un incontro prestigiosissimo, supportato dall'Amministrazione Comunale di Filottrano che ringraziamo per la preziosa collaborazione, ma soprattutto un grazie al Procuratore Caselli per avere accettato l'invito del nostro direttore artistico, Gianni Rossetti.

GIAN CARLO CASELLI , magistrato dal 1967 al 2013, è stato giudice istruttore a Torino e si è occupato a lungo di inchieste sul terrorismo (Brigate rosse e Prima linea). Dal 1986 al 1990 è stato componente del Csm. Rientrato a Torino come presidente della Corte d’Assise, nel 1992 dopo la morte di Falcone e Borsellino è stato trasferito a Palermo, dove vi è rimasto per sette anni, contribuendo al conseguimento di importanti risultati contro la mafia. Successivamente è  stato capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) e rappresentante italiano in Eurojust, struttura di coordinamento delle indagini transnazionali. Nominato Procuratore generale di Torino e poi Procuratore della Repubblica, ha coordinato le indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte.

ASSALTO ALLA GIUSTIZIA
Il libro di Caselli è un'analisi degli ultimi 20 anni della nostra storia, condotta  da un magistrato non solo impegnato nell'esercizio delle sue funzioni ma anche preoccupato per gli effetti devastanti di quello che il titolo efficacemente definisce "assalto alla giustizia", ovvero il sistematico attacco alla funzione indipendente ed autonoma della magistratura nel controllo della legalità.
In questi anni spesso si è parlato di uno scontro tra politica e magistratura, come se si fosse in presenza di due fazioni contrapposte; si sono presentate iniziative definite riforme "epocali" della giustizia; si sono indirizzati a magistrati epiteti come "golpisti, malati di mente, eversivi" fino ai manifesti elettorali di "fuori le Br dalle procure". Un clima pieno di veleni che ha gravemente danneggiato la società.
Per il bene comune,  come ricorda l'autore, non va dimenticato mai che la legalità costituzionale è inseparabile dalla democrazia.




































 

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