Castelfidardo: le "Iene" premiate al Festival del Giornalismo di Inchiesta delle Marche"

Sabato sera sono arrivati due ospiti d’eccezione per la terza serata del “Festival del giornalismo” delle Marche. A Castelfidardo sono stati accolti con calore l’ideatore del programma televisivo “Le Iene” Davide Parente e la “iena” Nadia Toffa. Sono stati loro due ad aver intrattenuto un centinaio di persone, accorse per l’appuntamento fissato alle ore 21:30 nella sala convegni ex Cinema. Perché un serata dedicata alle inchieste delle Iene? Lo ha spiegato alla perfezione lo stesso giornalista e direttore artistico del festival Gianni Rossetti: «Se un programma riesce a riscuotere successo per così tanti anni in un settore come quello della televisione, significa che le vostre inchieste funzionano e ci danno un quadro della realtà dei fatti. Per questo vi diciamo grazie» ha detto il direttore rivolgendosi agli ospiti.
E ieri Parente ha parlato delle tante inchieste ideate e portate sul piccolo schermo dai giornalisti del famosissimo programma televisivo targato Mediaset. Dai casi sulle truffe nell’ambito del sistema pensionistico, all’indagine sull’uso di sostanze stupefacenti da parte dei politici. Un servizio, quello sui parlamentari, che ha fatto scalpore. Al punto da mobilitare la Guardia di Finanza ad indagare su come le “Iene” avessero potuto raggiungere quel risultato. Tutto grazie ad un prodotto passato sulla fronte dei 50 politici intervistati che, con la scusa di asciugargli il sudore, ha dato un risultato sconcertante,  rilevando come molti di loro avessero fatto uso di sostanze di recente. «Sono venuti a perquisirci nelle nostre case - ha detto Parente - Il bello è che poi quando mi sono recato in caserma, si è affacciato un finanziere che ha detto che c’era quello delle Iene e i militari si sono affacciati per applaudirci. Loro, quelli che ci indagavano. Paradossale».
Poi è stato il turno della Toffa che, con il suo mix di dolcezza e grinta, ha raccontato della sua inchiesta rivelazione: quella della dipendenza dal gioco d’azzardo o ludopatia. Un’indagine nata quando la giornalista bresciana ha conosciuto una persona che alle 7:45 del mattino aspettava l’apertura della sala slot perché, come ha detto lui stesso, «Lì c’erano i miei soldi». La Toffa ha capito che doveva parlarne. Non per l'ambizione di risolvere il problema, ma per raccontare un fatto, una novità, una questione sociale che merita di essere portata all’attenzione di chi non ne ha coscienza. Ed evidentemente quello della malattia del gioco aveva tutti i requisiti per essere un problema di cui si sa troppo poco. La prova? «Da noi questo problema è emerso da un paio d’anni mentre negli Stati Uniti lo studiano da almeno 30» ha detto la Toffa.
La serata è finita molto tardi perchè il pubblico è sempre rimasto incollato alle proprie sedie e, alla fine, largo spazio alle domande. E, di fronte agli ideatori del programma “Le Iene” di Italia 1, non sono mancati gli interventi di chi ha voluto raccontare problemi e casi personali che potrebbero fare al caso delle Iene.
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