Due serate ad alta tensione



Si annunciano due serate-evento ad alta tensione quelle organizzate dal Festival del Giornalismo d’Inchiesta delle Marche.  Perché, pur tra mille difficoltà organizzative legate all’emergenza Covid e alla prematura scomparsa dell’ideatore della rassegna, Gianni Rossetti, il Festival, giunto quest’anno alla nona edizione, non è voluto mancare all’appuntamento con il suo pubblico fatto non solo da addetti ai lavori.

Due serate, dicevamo, ad alta tensione emotiva. Si perché giovedì 24 settembre ospiti dell’Auditorium della Confartigianato di Ancona, interverranno i giornalisti Paolo Borrometi e Fabiana Pacella.
Borrometi, vicedirettore dell’Agenzia giornalistica Agi e promotore e direttore della testata online La Spia.it, vive, ormai da sei anni, sotto scorta. Oggetto di intimidazioni, minacce di ogni tipo, nell’aprile del 2014 è stato aggredito e pestato da un gruppo di incappucciati che gli hanno provocato una grave menomazione alla spalla.
Non solo. Due anni dopo, nell’ordinanza del gip di Catania viene reso pubblico il tentativo di attentato da parte della criminalità organizzata e vengono alla luce particolari a dir poco agghiaccianti.
Oggetto delle attenzioni di Cosa Nostra le ripetute inchieste di Borrometi sulle infiltrazioni mafiose in numerosi comuni siciliani, sui rapporti tra mafia e politica, ma anche le vie della droga che hanno come epicentro il porto di Gioia Tauro.
Assieme a lui parteciperà alla prima serata la giovane e coraggiosa giornalista salentina Fabiana Pacella, in prima fila nel denunciare con le sue inchieste giornalistiche, gli intrecci pericolosi e perversi tra mafia, imprenditoria e finanza con il tentativo di utilizzare un piccolo istituto di credito locale come “lavatrice” per ripulire i soldi della Sacra Corona Unita.

Ma il Festival vivrà un’altra giornata interessante sabato 26 settembre questa volta all’Auditorium dell’Hotel La Fonte di Osimo quando si parlerà di un’inchiesta destinata a far discutere, ovvero un’inchiesta sul narcotraffico. Ce la racconteranno i due bravi autori di una clamorosa intervista: Giovanni Pasimeni e Alessandro d’Alessandro. Non solo. In sala ci sarà adeguatamente camuffato, per evidenti motivi, un agente sottocopertura, infiltrato proprio nell’organizzazione di narcotrafficanti, accompagnato da un dirigente dello SCO, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.

Dicevamo che nonostante le difficoltà gli organizzatori hanno voluto confermare l’edizione di quest’anno del Festival. Festival che, evidentemente, si terrà secondo le normative anti Covid e che verrà intitolato alla memoria di Gianni Rossetti, ideatore e anima della manifestazione, nonché maestro di vita e professionale per tanti colleghi.

Alla Direzione artistica è stato chiamato Claudio Sargenti. 



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