NICOLO' BONGIORNO "Come uno strano profeta"

Si intitola “Come uno strano profeta” il libro dedicato al grande Mike, curato e scritto da Daniela Zuccoli Bongiorno che il figlio Nicolò (apprezzato regista, sceneggiatore di documentari e trasmissioni televisive) presenterà alla cittadinanza osimana, nell’ambito della Rassegna Letteraria “I Contemporanei: conversazioni con chi scrive il presente” , ideata e curata dal “Circolo Culturale Ju-Ter Club Osimo”. La figura dell’indimenticabile presentatore sarà ricordata, dunque, ad Osimo grazie alla presenza del figlio Nicolò, il 23 giugno prossimo, alle ore 21.30 presso l’Atrio del Palazzo Municipale. Come titolo di questo omaggio editoriale è stato scelto un verso della poesia scritta da Alda Merini all’indomani della scomparsa del celebre presentatore. 

Racchiusa nelle pagine del libro, c’è tutta la storia della vita di MiKe, pubblica e privata, che si muove in parallelo con l’ultimo secolo della storia italiana.
Ripercorriamola insieme. Nato a New York il 26 maggio del 1924 da genitori italiani, Mike torna poi a vivere in Italia, e precisamente a Torino, iniziando a collaborare per il quotidiano “La Stampa”. La realtà contingente della guerra entra anche in Italia e Mike abbandona momentaneamente questo percorso. Durante l’invasione tedesca, collabora con i partigiani. La sua conoscenza della lingua inglese lo porta ad essere utilizzato come staffetta con gli Alleati, ma proprio durante una di queste missioni viene scoperto dalla Gestapo e fatto prigioniero. Dopo essere stato deportato in diversi campi di concentramento viene liberato nel febbraio del 1945 grazie ad uno scambio di prigionieri fra Germania e Stati Uniti. Si ritrova così di nuovo, nel suo paese natale dove riprende a lavorare come giornalista, speaker e programmatore radiofonico. Nel 1952 rientra in Italia. Inizia a lavorare in Radio intervistando, primo in Italia, il presidente degli Stati Uniti Eisenhower. Il noto conduttore raggiunge il suo apice di popolarità e di successo grazie alla televisione, di cui viene più volte definito a ragione, uno dei padri. Difatti, insieme ad altri personaggi del calibro di Corrado, Raimondo Vianello, Enzo Tortora dà vita a programmi sperimentali sulle reti Rai che poi via via saranno appuntamenti irrinunciabili e amatissimi dal pubblico italiano. Da “Campanile Sera” dei primi anni ’50, passa ad inaugurare in Italia il genere dei quiz televisivi, tra cui i più noti sono “Rischiatutto” e “Lascia e raddoppia”. Non possono essere neanche dimenticate le innumerevoli conduzioni del Festival della Canzone Italiana. Nel 1972, si sposa con Daniela Zuccoli, dalla cui unione nascono tre figli: Michele, Nicolò e Leonardo. A fine anni ‘70 inizia il sodalizio professionale con Silvio Berlusconi e si pongono le basi per il suo passaggio alla nascente tv commerciale. Conduce, con successo, diversi programmi tra cui il più popolare e longevo è sicuramente la Ruota della Fortuna che accompagna i telespettatori Fininvest, poi Mediaset, per diversi anni. Tutti lo ricordiamo a fianco di Fiorello in diversi spot pubblicitari in cui Mike fa emergere tutto il suo grande sense of humour, che l’ha sempre contraddistinto. Mike Bongiorno si spegne ’8 settembre del 2009 a Montecarlo durante una vacanza con la moglie Daniela.
Un anno dopo la sua scomparsa la famiglia dà vita alla “Fondazione Mike” al fine di trasmettere i valori, lo spirito e l'allegria che hanno sempre guidato la vita e la carriera del celebre presentatore. La Fondazione si propone di sostenere progetti sociali, in particolar modo rivolti ai bambini, agli adolescenti ed gli anziani i quali sono il pubblico storico di Mike, quello più affezionato e, probabilmente, quello più bisognoso di Allegria, sollievo e compagnia. Ricordiamo che tutti i proventi delle vendite del libro “Come uno strano profeta”, andranno a sostenere proprio i progetti umanitari e di beneficenza della Fondazione. E’cronaca recente l’inqualificabile gesto, ad opera di ignoti, del trafugamento della salma del presentatore, dal Cimitero di Arona (Novara) episodio questo tutt’oggi non giunto ad un definitivo epilogo e per la quale esprimiamo alla famiglia Bongiorno, in particolare al dott. Nicolò, la nostra piena e totale vicinanza e solidarietà.

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